lunedì 11 maggio 2009

L'ex hippy trionfa sulla Mars

Riporto questo bello articolo segnalatomi da Pierpaolo

Via Repubblica
Qualcuno la chiama Barbabianca, come se fosse una versione positiva e bonaria dei vari Barbablù e Barbanera delle fiabe. Qualcun altro lo scambia per un santone indiano, un istruttore di yoga o semplicemente un ex hippy che crede ancora di essere negli anni Sessanta. L'ultima definizione è parzialmente azzeccata: perché Howard-Yana Shapiro, americano di 61 anni, è davvero un ex figlio dei fiori, un "radical", come si dice negli Usa, un ex contestatore, come diremmo noi, che non ha perso la voglia di lottare per un mondo migliore. Ma non vive più negli anni Sessanta. E ha capito che negli anni Duemila le lotte per migliorare il mondo si combattono in un altro modo.

Due decenni or sono, Shapiro ha fondato "Seeds for change" (Semi per il cambiamento), una piccola azienda di produzione e informazione su cibo organico, agricoltura sostenibile, difesa dell'ambiente. Vendevano sementi per l'agricoltura biologica. Gli affari andavano bene, la ditta è cresciuta, il fondatore era contento. Poi, un giorno del 1997, arrivò un'offerta inattesa: la Mars, gigante dell'alimentazione mondiale, la compagnia nota per le barrette di cioccolato al caramello dallo stesso nome e per un'infinità di altri prodotti, voleva acquistare "Seeds for change".

Shapiro ha venduto l'azienda, ma non l'anima, sebbene gli amici gli dessero del "traditore". Si è immerso nella cultura del profitto di una grande multinazionale e oggi può dire di aver vinto la sua battaglia: nei giorni scorsi la Mars, più grande azienda produttrice di cioccolato al mondo, ha annunciato che d'ora in poi tutta la sua produzione di cacao, per un valore di un miliardo di dollari l'anno, seguirà le norme dell'economia sostenibile: salario minimo garantito per i contadini, biodiversità nello sviluppo dell'agricoltura, conservazione delle risorse acquifere. Una scelta che sarà verificata e certificata dalla organizzazione ecologista Rainforest Alliance, il cui presidente, Tensie Whelan, dichiara al quotidiano Guardian di Londra, dove Shapiro è venuto a presentare la svolta: "L'impegno ambientalista della Mars è senza precedenti in campo alimentare e i benefici per gli agricoltori del Terzo Mondo, per l'ambiente e per la natura saranno tangibili".

Sembra una favola: un profeta del radicalismo, un ex attivista del movimento dei diritti civili, con la barba (ora bianca) e i capelli lunghi (quando li aveva - ora è completamente calvo), che entra in una multinazionale del capitalismo, l'azienda numero uno nel suo settore, e la converte al vangelo dell'ecologia e dell'economia a misura d'uomo. Una storia da film, e magari qualcuno lo girerà. Dice il protagonista: "Se sei interessato a difendere la natura, la scala delle tue azioni ha un'importanza decisiva. Se vuoi incidere sulla realtà, devi smuovere qualcosa di grande. Io non sono diverso da com'ero. Sono cresciuto con il movimento pacifista contro la guerra in Vietnam. Voglio ancora cambiare il mondo, aiutare i poveri, migliorare più vite che è possibile. E ora sono convinto che, seguendo l'esempio della Mars, tutta l'industria alimentare seguirà questa strada".

Figlio di intellettuali emigrati in America dalla Russia e dalla Lituania ("ma che sapevano zappare l'orto, come tutti, nel loro paese d'origine"), Shapiro oggi ha alla Mars l'incarico di direttore globale per le ricerche esterne. Non gli mancano le critiche: Ethical Consumer, una rivista ecologista britannica, ha dato pessimi voti alla Mars, e anche alla Seeds for Change che continua a esistere all'interno della Mars, per scarso rispetto dell'ambiente, esperimenti sugli animali, operazioni in regimi oppressivi e campagne contro le leggi anti-obesità della Ue. Ma lui nega le accuse e mette sul piatto della bilancio iniziative come la conferenza di Ong e governi, sponsorizzata nel novembre scorso dalla Mars, per incoraggiare i coltivatori di cacao in Africa a seminare raccolti differenti per ridare vitalità a un suolo impoverito. "Se vuoi prendere qualcosa dalla terra, devi dare qualcosa alla terra", dice Barbabianca. "Oggi non pensiamo al breve termine ma al mondo che esisterà fra cent'anni, a quello che lasceremo ai nostri nipoti".

(8 maggio 2009) Tutti gli articoli di Scienze e Ambiente

mercoledì 15 aprile 2009

Nasce il primo social network sulle buone pratiche di responsabilità sociale


SocialYell è una nuova web-community dedicata a chi vuole discutere, pruomovere o conoscere le buone pratiche messe in atto da aziende private e no-profit.

Sul sito le good organizations, vengono identificate con "companies that are socially responsible, environmentally progressive and globally aware".

L'obiettivo è quello di fonrire una piattaforma di discussione globale sui temi della CSR per favorire decisioni migliori da parte di privati e pubblici.

SocialYell è stata lanciata oggi e per il momento vi si può accedere solo attraverso la propria TechCrunch password.

giovedì 9 aprile 2009

Nuova cucina organizzata: solidarietà a tavola

Nuova Cucina Organizzata un locale ristorante che ha sede a San Cipriano d'Aversa ed è ispirato alla ricerca dell'integrazione nella diversità e del coinvolgimento dei disabili.

mercoledì 8 aprile 2009

Questa è da segnalare

Un'iniziativa che punta sull'IT per un futuro sostenibile

http://www.itgoesgreen.org/?p=298

Aranciata San Pellegrino, capolavoro di advertising responsabile


In questi giorni sta andando in scena quello che io ritengo un capolavoro di pubblicità, una campagna stampa che sprizza responsabilità d'impresa da tutti i pori.
Il brand in questione è Aranciata San Pellegrino, che ha approfittato del "sì" del Senato alle aranciate senza arance per rilanciare la sfida, portando addirittura la propria percentuale di succo dal 12%, limite consentito, al 30%.
Nonostante il repentino annuncio di una denuncia per pubblicità ingannevole avviata da Altroconsumo (secondo la quale l'aggiunta ammonta solo al 15,6%)mi sono letteralmente innamorato di questa campagna stampa, che fa capire come un'impresa possa contemporaneamente:
- compiere un atto d'amore verso i propri consumatori
- fare marketing in senso stretto
- aggiungere credibilità a palate
- mostrare di essere responsabile ben oltre il dovuto.
Io l'hovista sul Sole 24Ore, ma mi dicono che ci sia anche sul Corriere
Vorrei scansionarla per mostrarvela, visto che non se ne trovano immagini su internet, ma lo scanner dà noie, Chapò!

martedì 7 aprile 2009

Thyssen: cattiva CSR in periferia


La Thyssen Krupp sta ancora scrollandosi di dosso (e chissà mai se ci riuscirà) l'immagine pessima che le deriva dal terribile incidente del 2007.
Devo dire che sotto l'aspetto della CSR il gruppo sta facendo molto meno in Italia di quanto non faccia in Germania, nonostante il forte bisogno di recupero d'immagine che si sente nello stivale.
Se vediamo alle iniziative tedesche della casa madre, notiamo molte cosine interessanti che riguardano l'ambiente, la musica, la formazione, il mondo giovanile. Il tutto racchiuso in un vero e proprio universo Thyssen di responsabilità sociale. In una ricerca su Google in italiano già dal quinto risultato in poi si parla di inchieste giudiziarie e reportage.
In Italia ci si limita ad uno scialbo concorso dal titolo "La sicurezza premia" con il quale si richiede ai dipendenti di proporre uno slogan ed un'immagine per la prossima capmagna di sicurezza sul lavoro.
Mi sembra un pò pochino visto la situazione del brand in Italia.

Le tre Energy Towns di Connie Hedegaard

Via The Copenhagen Post Online
Monday, 06 April 2009 15:36 KR Climate
Herning, Alberslund and Århus are highlighted as leading examples of energy sustainable centres

The climate and energy minister, Connie Hedegaard, has pinpointed three new Energy Towns which will lead the way when it comes to sustainable energy saving initiatives.

Albertslund, Herning and Århus join the original three towns of Kolding, Copenhagen and Skive as official Energy Towns appointed by the Climate Ministry.

Århus Council’s systematic plan to be carbon dioxide neutral by 2030 helped it secure its new title, while Albertslund has exciting initiatives to save energy within the town’s existing housing stock.
‘It’s important that the experience and good examples of the Energy Towns are passed on, so that other local councils can be inspired to act,’ said Hedegaard.